Sull’oblio del fumetto tra i giovani ( e alcune proposte di lettura )

Il fumetto ha rappresentato per diverse generazioni, prima dell’avvento dei videogiochi, la prima forma di intrattenimento visiva con cui tanti bambini , senza il filtro di genitori, si avvicinavano e venivano educati all’immagine. Circa 40 anni fa il fumetto contemporaneo rompeva la tradizione sperimentando nuove forme e stili, affrontando argomenti tabù e temi “scabrosi” (la sessualità nel fumetto underground oppure il consumo di droga , per citare alcuni esempi famosi, nel genere supereroistico degli anni ’70, la saga di “Lanterna e Freccia Verde”, oppure in Italia la serie del Commissario Spada, una serie pubblicata sul “Giornalino” che si vendeva nelle parrocchie).

L’onda lunga di quella rivoluzione si mostra oggi nell’esplosione del cosidetto “graphic novel”, ovvero romanzo a fumetti, dove avviene un rimescolamento di tutti i generi narrativi a favore di un’autobiografismo radicale e della ricerca di un contatto ravvicinato con il lettore.

E’ curioso come oggi, in un’epoca dominata dalle immagini, sia poco diffusa la lettura dei fumetti, soprattutto nella fascia di bambini della scuola primaria: forse l’unico medium che sembra resistere all’influenza dei videogiochi nell’immaginario infantile sono le carte da gioco (fenomeno psicologico interessante su cui ritorneremo in seguito).

Forse a questa situazione si è arrivati a causa di pregiudizi difficili da estirpare ( famoso per l’effetto che produsse sulla censura fu il libro dello psichiatra americano Whertam “La seduzione degli innocenti”, di cui parleremo in un’altra occasione) secondo cui i fumetti “tout court” danneggiano la psiche dei bambini e ritardano la lettura dei libri “importanti” quelli senza le figure.

Secondo il nostro parere, la lettura dei fumetti da parte degli adulti può invece agevolare la comprensione delle dinamiche del mondo infantile e adolescenziale e del loro immaginario oltre che essere piacevole e arricchente. Se è vero che i primi disegni che vengono osservati e “inquadrati” dai bambini durante la loro infanzia rimangono scolpiti in maniera indelebile nella loro memoria, allora i fumetti costituiscono un’importante strumento di sostegno alla fantasia e alla creatività dell’immaginario infantile.

Vi forniamo alcuni suggerimenti di lettura per i grandi su alcuni temi “difficili” ( in futuro ci proponiamo di parlare dell’uso del fumetto in terapia e dei fumetti per bambini e ragazzi).

  • Maria ed Io” di Maria e Miguel Gallardo, Comma22 – sul rapporto tra padre e figlia affetta da sindrome autistica;
  • Fun Home”di Alison Bechdel, Rizzoli – sul rapporto padre-figlia e sulla scoperta della propria omosessualità;
  • Storia del topo cattivo” di Bryan Talbot, Phoenix o Comma22 – sull’abuso sessuale;
  • Rughe” di Paco Roca, Tunuè – sul rapporto con la “malattia” d’Alzheimer;
  • Perché ho ucciso Pierre” di Olivier Ka e Alfred, Tunuè – sulla pedofilia;
  • Mom’s Cancer” di Brian Fies, Bottero- sul rapporto con la malattia tumorale .
    (L’immagine per tutti i diritti riservati di copyright, Jiro Taniguchi, un poeta del fumetto)