Le persone
CENTRO DI PSICOLOGIA MAGENTA
Persone: Giovani e Adulti
Nella nostra pratica professionale abbiamo incontrato negli ultimi anni diverse persone che incontrano molte difficoltà in queste fasi: all’uscita dal periodo adolescenziale dopo i 18 anni, verso i 30 anni nel momento di compiere scelte affettive e lavorative importanti , verso i 40 anni , quella che un tempo si chiamava “crisi di mezza età”. Oltre a ciò la pandemia ha accentuato le fatiche nell’attraversare queste fasi.
Ognuna di quest’età viene affrontata in maniera diversa, implica reazioni molto differenti in ogni persona ma alla base si riscontra quasi sempre un sentimento di stallo, di blocco esistenziale. La dinamica comune che è spesso all’origine di diversi sintomi sembra essere la difficoltà e la paura nell’ affrontare il dolore e il tentativo di sfuggirgli.
La maggior parte delle persone, porta con sé vissuti di sofferenza che vengono registrati dal corpo e si manifestano sotto forma di sintomi che generano ancora più sofferenza quali ansia, depressione, panico, ossessioni, fobie.
In questi casi rivolgendosi ad uno psicologo si può prendere uno spazio ed un tempo da dedicare a se stessi, per mettere ordine nella propria vita, riflettendo sul passato e sui propri condizionamenti e dandosi la possibilità di riattivarsi in un ottica processuale verso il futuro.
La psicoterapia permette, inoltre, di riattivare o costruire le necessarie risorse per recuperare un senso di benessere che spesso si perde in un quotidiano dominato dai sintomi e dai segni di sofferenza.
Le persone che intraprendono e terminano un percorso psicologico affermano di sentirsi più libere di esprimersi, di riuscire ad accettare meglio i pensieri e le emozioni anche negative, comunicando maggiore soddisfazione nel vivere. Quindi di essere più in grado di assaporare la loro vita nel presente anche nelle piccole cose.
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Persone: Adolescenti
Tutto ciò può comportare spesso una crisi con se stessi ed anche nelle relazioni con gli altri, un sentimento di angoscia che sfocia in comportamenti vissuti come “stravaganti” dagli adulti, in atteggiamenti di ritiro e di chiusura apparentemente inspiegabili alternati ad altri di eccessivo entusiasmo, sino ad arrivare a sperimentare una grande confusione mentale o a mostrare segni di disagio rilevanti, come autolesionismo, ritiro sociale, dispersione scolastica.
In questi casi lo psicologo può venire in soccorso sia dei genitori che dell’adolescente per aiutarli ad affrontare questo passaggio delicato della vita.
Lo psicologo accompagna i ragazzi nella ricerca di se stessi mentre sostiene i genitori nello sforzo di comprendere e interpretare quello che sta accadendo, con l’obiettivo ultimo di recuperare benessere ed equilibrio non solo dell’adolescente, ma di tutti i componenti della famiglia, per far si che tutti stiano meglio.
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Persone: Bambini
Lo psicologo infantile si avvicina al mondo interno dei bambini attraverso, questi linguaggi che sono all’origine dell’evoluzione umana e dello sviluppo individuale.
Compito del terapeuta è fare attenzione al linguaggio fatto di segni, tracce , e movimenti decostruendolo e trovando insieme ai bambini nuovi significati. Per far sì che quello che fa stare male prenda lentamente senso e che, insieme ai piccoli pazienti, si possano trovare risorse interne ed esterne per gestire o risolvere le difficoltà, i traumi grandi e piccoli e le forti preoccupazioni, cui si associano spesso ansia, pensieri dolorosi, emozioni “brutte” e paure.
Gli strumenti che si usano sono il gioco relazionale, il disegno, il movimento uniti a piccoli rimandi di parola.
I sintomi sono i segnali di malessere che possono essere intesi come dei canali attraverso i quali i bambini cercano di farsi capire dagli adulti per ricevere aiuto, cura ed attenzione.
Per questo motivo è fondamentale accompagnare ogni terapia dei bambini con un percorso parallelo di sostegno rivolto ai genitori affinché rafforzino la possibilità di comprendere ciò che sta accadendo al loro figlio e vengano aiutati a recuperare la capacità di stare in ascolto dei bisogni dei propri bambini riavvicinandosi alle sue modalità di comunicazione