Stabilizzare la mente in quarantena cullando il cuore

Quando sei in quarantena potresti sentirti intrappolato e percepire una situazione di minaccia,  la mente si trova in una situazione di speciale agitazione, mentre l’attenzione salta rapidamente da un ‘ aspetto all’ altro , come una scimmia eccitata ( e’ uno stato diverso rispetto a quando la mente vaga , ed e’ distratta ).  

In questa condizione l’attenzione non riesce a stare ferma , si muove dal respiro, ai suoni alle sensazioni , dai ricordi alle fantasie , dai pensieri ad altri stimoli .

L’ antidoto è radicarsi nel corpo, infatti , la consapevolezza corporea lavora per spostare l’attenzione dai contenuti e dalle attività della mente .

Quando sei  agitato, la mente,  non solo si distacca dal corpo, ma finisce per sabotarlo , trascurarlo , negarlo, tagliarlo fuori dalla consapevolezza.

Stabilizzare l’attenzione consiste, in questo caso,  selezionare una parte  del corpo come il luogo dove dirigere l’energia mentale .

Si tratta di invitare la mente a collaborare con il corpo , a mettersi in ascolto delle sensazioni che arrivano dal cuore , dalle viscere, dai sensi senza sovrascrivere  o ricamarci sopra le fantasie che si generano dalla mente. 

Ora , ricordati  che la mente non e’ una  singola cosa, ma piuttosto una collezione di molti processi mentali differenti , ciascuno con i suoi obiettivi e priorità , ma tutte sono biologicamente orientate alla felicità e al benessere di tutto il sistema . 

Quindi  tutte le volte in cui sei insoddisfatto della pratica di consapevolezza , parti differenti della mente stanno spingendo semplicemente verso fonti di gratificazioni diverse .

Ciascun momento in cui pratichi  coltiva la pace , la gioia e la felicità per creare un feedback positivo . La Mindfulness , cioè la pratica di consapevolezza ci offre una possibilità straordinaria : non resistere , non lottare , non devi fare niente, abbandonati a quello che in questo preciso momento si presenta , qualsiasi cosa sia .

In questo modo il tuo cuore si dischiuderà , un’ immenso e vasto spazio di possibilità si aprirà .

L’ azione e’ l’opposto del voltarsi dall’altra parte , fare finta di niente , girare le spalle , si tratta di “ aprire ciò che è stato chiuso , di toccare ciò che è stato allontanato, si sentire la realtà di ciò che è “ ( S. Santarelli 2015 ) .

       Non cambiare e non fare nulla .

Il non fare nella nostra cultura prestazionale e accelerata lo assimiliamo spesso  alla passività e non all’ apertura , alla possibilità di ricevere ciò che arriva quando ci mettiamo in una posizione di ascolto .

Ma se smettiamo di preoccuparci ad un certo punto emerge , come ho potuto riscontrare su me stesso , i pazienti e tutte le persone che hanno partecipato ai diversi corsi di Mindfulness che ho condotto , un senso  di tenerezza verso se stessi e gli altri , il sentimento più vicino alla compassione e alla grazia .