Una stanza è il campo dove si svolge la terapia e la psicoanalisi.
Un campo di battaglia dove emozioni anche violente, sentimenti furibondi, pensieri folli combattono tra loro, mentre ci si occupa di legami e separazioni, amori e perdite .
Ma i confini al giorno d’oggi sono permeabili , porosi e quindi il mondo esterno con tutte le sue sollecitazioni provenienti dalla letteratura, l’antropologia,la filosofia (soprattutto quella che studia le differenze di genere) la politica , la storia, le neuroscienze ma anche la botanica , la musica ,l’etologia e l’arte allargano il dialogo, il confronto.
La capacità di fantasticare dentro la stanza viene alimentata da tutti questi stimoli provenienti da discipline e territori solo apparentemente incompatibili fornendoci le risorse per esplorare la sofferenza ed esprimere il dolore, ampliando la possibilità di sognare e disegnare e giocare con le parole e gli oggetti della propria mente. Ogni seduta diventa così la parte di una trama che si intesse lentamente ma anche il luogo dove ripartire dall’inizio inventando ogni volta di nuovo se stessi.
Per questo motivo abbiamo voluto far trascorrere del tempo affinché pensieri e articoli e maturassero, ci sarebbero state centinaia di cose da scrivere in questo mese, ma abbiamo preferito lasciare che il tempo trascoresse e le idee venissero a galla da sole senza forzarle né adeguarle all’accelerazione dei tempi che viviamo , un po’ come accade nella stanza di terapia e di analisi .
Dove si può camminare insieme a piccoli passi prendendo l’andatura che si vuole di un tempo che rende ci liberi.