Quanto nascondiamo di noi stessi agli altri ?
Quante volte ci impediamo di gioire e soffrire pienamente?
La vergogna è un sentimento che impedisce di vedersi per come si è veramente e di conseguenza di comportarsi liberamente .
Questo sentimento nasce da un senso di inferiorità, una bassa autostima, una cattiva immagine di se stessi.
Spesso le persone che vivono questo sentimento si sentono sbagliate o cattive e questa percezione di se stesse le spinge a controllare il proprio modo di essere e di come appaiono agli altri .
Ciò può creare difficoltà nelle relazioni amicali, sentimentali e lavorative.
La paura di essere giudicati spesso genera una profonda diffidenza verso gli altri, comportamenti di chiusura ed isolamento finalizzate ad evitare le relazioni , sperando in questo modo di sbarazzarsi dalla possibilità di soffrire ulteriormente.
Un trauma oppure una relazione di attaccamento insicura con le figure adulte vissuto durante l’infanzia ha l’effetto di creare una profonda ferita interiore che genera una difficoltà a viversi a proprio agio nel corpo oppure a giudicare ciò che si prova o si pensa come qualcosa di intollerabile rafforzando sempre di più l’idea di essere indegni e alimentando il desiderio di scomparire .
La disperazione può toccare livelli intensi fino al desiderio di farla finita, a questo punto il suicidio sembra essere l’unica soluzione rimasta per liberarsi di tutto questo dolore.
La vergogna si manifesta in comportamenti fisici o somatici quali lo sguardo basso, le spalle incurvate, una postura più afflosciata, un’andatura sghemba, la voce flebile, il rossore sul volto, una sudorazione eccessiva….
Se si esplora a fondo dentro di sè si individueranno delle convinzioni profonde che possiedono la caratteristica dell’obbligo e del vincolo:“devi essere in questo modo “, “non puoi essere o mostrarti in quest’altro modo“,”il mondo è fatto cosi”,” nella vita bisogna comportarsi in questa maniera”,“tu non sei adatto per questo ” e cosi via….
Per superare la vergogna è necessario riconoscerne l’origine , superare le barriere difensive che impediscono di guardare dentro, sciogliendo le tensioni che prima di tutto si creano nel corpo e il individuare il loro legame con la mente .
Focalizzando l’attenzione sulle sensazioni, il movimento, la gestualità , il respiro e la voce si può riprendere contatto con se stessi.
Sollevando i pesi che si portano dentro, riconoscendo l’infondatezza di certe convinzioni profonde che si ritengono vere e scontate, prendendo coraggio a vedere ciò che è pieno , non ciò che è vuoto, e ciò che è piacevole, migliorando l’accettazione di se stessi, sviluppando interiormente uno sguardo compassionevole e a amorevole verso se stessi, il corpo , le emozioni , allora si potrà tornare a vivere, finalmente liberi dalla paura del giudizio.