James Hillman (1926-2011), Guido Petter (1927-2011)

Nel 2011 sono scomparse due tra le figure più significative nel panorama della psicologia contemporanea: James Hillman e Guido Petter. Due uomini molto distanti tra loro per tradizione, formazione ed ispirazione, tuttavia entrambi erano mossi da una medesima passione ed interesse per gli esseri umani e tutto ciò che è vivente e vitale ed hanno animato la cultura della nostra epoca in maniera unica.

Il primo lo ricordiamo come uno dei maggiori teorici della psicoanalisi,  di derivazione soprattutto Junghiana,  di cui  ampliò  lo sguardo andando oltre la dimensione spirituale dell’esistenza verso il mondo esterno, cogliendo la centralità della funzione immaginativa nel farsene carico,  prendersi cura e rispettarlo in tutte le sue manifestazioni.

Del secondo ricordiamo , oltre alla sua attività di docente universitario,  lo sforzo, fin dal dopoguerra,  nel diffondere ed introdurre le scoperte della psicologia nell’ambiente scolastico in una realtà , quella italiana, dominata prevalentemente  da teorie pedagogiche. Infine la sua attività di scrittore per ragazzi a cui ha dedicato pagine bellissime raccontando  la sua esperienza  durante la guerra e  nella  resistenza partigiana.