Si è svolto un’interessante convegno su teatro e disagio sociale a Magenta il 6-7 Aprile.
L’incontro è il risultato di una serie di esperienze di comunità in cui persone con difficoltà psichiche e provenienti dal territorio, studenti ed attori professionisti vivono momenti di gruppo dove stare insieme e costruire spettacoli teatrali.
La sfida di questo progetto, che dura ormai da anni tra una compagnia teatrale e gli operatori dell’Unità di psichiatria territoriale, è quella di creare processi rigenerativi della socialità, ma soprattutto di “ invitare la comunità a raccogliere le sue parti difficili, forse problematiche e di vederne la bellezza e la ricchezza “ , dalle parole della Prof.ssa Giulia Innocenti Malini, “cercando di mantenere un delicato equilibrio nella costante ricerca di parti creative, sane e le parti isolate , distruttive” come commenta la Dott.ssa Alessia Repossi.
In questo modo il Teatro Sociale sembra richiamare l’idea di un luogo aperto che mette in gioco i confini tra dentro e fuori , tra sano e malato, tra alto e basso… insomma tra tutte quelle dicotomie od opposizioni binarie che fondano il nostro pensiero e che limitano l’incontro con l’altro, restituendo un’idea fondamentale del nostro agire di psicoterapeuti che si occupano di crisi, disturbi e di “pensieri selvatici”, che il Sé è in realtà fluido, discontinuo, plurale, dentro un processo in continuo divenire a qualsiasi età.
Forse si può fare a meno del concetto illusorio che la maturità sia un punto fisso, un approdo che, una volta raggiunto, è conquistato per sempre?
Il progetto grafico è di Biancamaria Mori, Liceo Artistico L.Einaudi di Magenta