La serie televisiva “In treatment”ora in onda su la7 il Martedì sera rappresenta un buon prodotto di intrattenimento che ha il merito di umanizzare la figura dello psicoterapeuta mostrandone i lati più fragili e vulnerabili.
Ogni puntata è dedicata alla seduta del terapeuta con un paziente diverso, per 5 giorni , il sesto giorno il terapeuta incontra il suo supervisore. È interessante come la serie, nata in Israele ( “Be Tipul”), sia stata esportata prima negli Stati Uniti dove ha riscosso un discreto successo e poi sia stata ripresa da altre nazioni ( oltre quella italiana , ci sono versioni canadesi , spagnole, lusitane.,).
Quello che ne viene fuori è una rappresentazione abbastanza sincera di quello che si verifica nella realtà, nonostante la maggior parte di ciò che capita in seduta rimane invisibile ( e alcune forzature legate alla fiction), perché la terapia è anche una “recita” dove vengono messe in scena i diversi “personaggi “ che ci abitano dentro, seppure i sentimenti che vengono espressi , comunicati ed esplorati siano autentici .
Quindi la consigliamo vivamente per chi vuole, come ha descritto un paziente , “ sbirciare dal buco della serratura” , osservando con curiosità che cosa avverrebbe dentro la stanza dello psicologo.
Inoltre, può essere divertente trovare le differenze tra le storie e l’interpretazione degli attori a seconda del paese in cui vengono drammatizzate : ad esempio c’è chi ha osservato come il terapeuta italiano impersonato da Castellitto usi molto di più le mani e il linguaggio posturale di quanto facciano i colleghi di altre nazionalità.