Il romanzo famigliare secondo Elsa Morante

La psicoterapia psicoanalitica si occupa principalmente del romanzo famigliare, cioè delle intricate vicende che ci fanno diventare quello che siamo; cogliendo l’occasione di unarilettura estiva ci è sembrato interessante proporre alcune idee nate dalla lettura di un classico della nostra letteratura Menzogna e sortilegio secondo un’ottica psicoanalitica.

La prima opera di Elsa Morante , una scrittrice apparentemente sospettosa nei confronti della psicoanalisi, come ebbe a dire in alcune interviste . Progettato come un romanzo d’appendice ottocentesco la Morante ne mette a nudo l’estremizzazione dell’idea di amore mostrandone la vera natura : attaccamenti senza misura,rapporti morbosi, follie sentimentali , smarrimenti sessuali , affetti aggrovigliati e viscosi , perversità tra genitori e figli e tra le coppie di amanti. Il libro rivela che dietro l’ideologia “rosa” si nascondono passioni selvatiche e indomabili.

Si direbbe che la Morante usi “ terapeuticamente “ la scrittura per cercare un ultima volta, prima di approdare alla maturità, di rivolgere lo sguardo al passato attraverso il recupero delle voci della sua infanzia e dei fantasmi dei suoi antenati per farne un’esperienza tragica e fondamentale per la sua esistenza .

In questo processo è centrale il conflitto tra realtà e illusione , tra fedeltà e immaginazione , tra bugia e verità,infatti la Morante disse all’epoca che lo spunto per il romanzo le arrivò da una notizia di cronaca nel quale dei parenti mantenevano in vita una familiare nascondendole una verità talmente dolorosa che altrimenti se rivelata l’avrebbe fatta morire di sofferenza. Sembra riecheggiare per tutto il corso del romanzo l’ intuizione secondo cui la verità è dolorosa e genera angosce spesso intollerabili che spingono individui a nasconderla, travestirla, difendendosene dietro paraventi abbelliti o abbruttiti, sintomi corporei , sogni a occhi aperti e fantasticherie che la Morante chiama poeticamente “ incantesimi, stregonerie, spettri lunari..,”.

Credo che sia anche per questa ragione che alcuni critici e lettori hanno affermato che M e S sia un romanzo –travestimento, truccato e mistificatorio.. In Menzogna e sortilegio i personaggi si perdono nei propri inganni , fraintendendo il comportamento degli altri e non comprendendo le motivazioni delle azioni altrui, rivelando il potere e l’influenza che la fantasia e l’immaginazione esercita sulle vite delle persone. Persone che hanno quindi bisogno di affrontare il malinteso e l’ambiguità per riuscire a giungere ad una maggiore conoscenza di se stessi e dell’altro.

Infatti i vari livelli di incomunicabilità presenti nelle relazioni e nel rapporto con se stessi costituiscono il nucleo di ogni percorso di conoscenza del proprio mondo interiore svolto attraverso il ricorso alla scrittura, al diario, all’autobiografia  o per mezzo della psicoterapia e della psicoanalisi.