Avatar indica, nella religione induista l’incarnazione fisica di una creatura divina o trascendente, ma nella realtà virtuale, come nei giochi di ruolo è un’immagine scelta per rappresentare se stessi, una specie di logo.
Avatar è il titolo dell’ultimo atteso film di Cameron (il regista di Titanic) dove un umano trasferito su un pianeta lontano supera la propria infermità grazie al collegamento neuronale con una creatura aliena, ed è il tema cardine intorno a cui ruotano diversi articoli dell’ultimo numero della rivista “Adolescence”, la principale rivista psicoanalitica francese dedicata all’adolescenza:l’approccio della rivista non è né settario, né semplicistico e affronta i diversi temi sotto molteplici punti di vista (sociale, antropologico,etc..).
Il dizionario francese riporta per avatar i seguenti significati: disavventura, peripezia e in seconda istanza mutamento, trasformazione, tutti termini che rappresentano in maniera efficace gli sconvolgimenti interiori che caratterizzano la fase puberale.
Sulla rete esistono molti siti che aiutano a costruirsi un avatar personalizzato combinando parti del viso o del corpo dell’ eroe preferito con le proprie, il risultato è una specie di ibrido prodotto del desiderio.
Attualmente la diffusione del ricorso all’avatar segnala la possibilità che i giovani hanno di assumere molteplici identità, ma al tempo stesso mostra la difficoltà di assumerne una su misura della propria personalità in una società dominata dall’incertezza.
Nei diversi contributi alla rivista si evidenzia come questa immagine sostitutiva né totalmente reale, né completamente immaginaria, è una specie di doppio di sé stesso, una “seconda pelle” che può essere sia fonte di consolazione, di conferma che di frustrazione e chiusura (come si può osservare da Second Life, Facebook e i videogiochi in generale).
L’esito è diverso in base all’uso che un individuo ne fa, c’è chi utilizza l’avatar per creare uno spazio potenziale di gioco e scambio con l’altro e chi lo adopera per nascondersi e occultare ancora più se stesso dietro maschere fittizie.
Nella terapia di adolescenti si nota una maggiore insicurezza e confusione dei ragazzi di oggi, ma anche una sensibilità e determinazione più sincera ed intensa che testimonia, a dispetto di tutto ciò che il contesto offre come modello, una volontà di crescere e di sperare nel futuro.