A ri-partire da Basaglia

Franco Basaglia scomparve 30 anni fa. Di recente sono uscite diverse pubblicazioni sulla sua figura, gli sviluppi della Legge 180 e del discorso psichiatrico. Intanto il 7 e 8 febbraio sulla rai-tv andrà in onda una fiction sulla figura di Basaglia, mentre il 9-12 Febbraio 2010 a Trieste si svolgerà un incontro internazionale per una rete mondiale di salute comunitaria – Che cos’è “salute mentale”? .

Nel secolo scorso i rapporti tra psichiatria e psicologia clinica , tra psichiatria e psicoterapia psicoanalitica sono sempre stati articolati e controversi : mentre in psicoanalisi e in psicoterapia si costruiva una teoria e una esperienza della psicosi basata su nuove evidenze cliniche chiusure reciproche impedivano che nascesse un’alleanza con il campo psichiatrico e quello medico. Da quella non-integrazione germoglierà successivamente durante gli anni ‘60 una critica radicale della psichiatria attraverso la contestazione delle realtà manicomiali e la nascita dell’antipsichiatria, ma anche i primi tentativi di allargare e di applicare la psicoanalisi dentro le istituzioni. Attraverso le esperienze del gruppo di psichiatri che facevano riferimento a Basaglia, il coinvolgimento dell’opinione pubblica, i movimenti civili e il sostegno politico della maggioranza parlamentare di allora si arrivò nel 1978 all’approvazione della legge 180.

Da quel momento in poi la forbice tra il discorso psichiatrico e quello psicoanalitico si allarga di nuovo:il campo psichiatrico sembra polarizzarsi inizialmente sui due poli estremi del sociale e delle neuroscienze, in entrambi i casi a svantaggio della clinica, dell’esperienza emotiva e relazionale con il paziente in funzione di un cambiamento. Ma in seguito si impone l’impostazione biologista “ che sollecita medici e pazienti a farsi risucchiare nel vortice di prescrizioni farmacologiche illusorie ed inutili”(Borgna1997).Tuttavia all’interno di questa forbice rimane l’impegno di tanti che lavorano per un’integrazione ed un’alleanza comune: tra gli altri si veda a tale proposito tutta l’opera fenomenologica-esistenziale di Eugenio Borgna e Umberto Galimberti da un parte e l’impegno di avvicinare psicoterapia e scienze umane da parte di Gaetano Benedetti, Pier Francesco Galli, Elvio Facchinelli e molti altri.

Per saperne di più: Valeria Babini scrive attraverso la storia dei manicomi e della psichiatria una storia culturale dell’Italia dal dopoguerra fino ai giorni nostri in “Liberi Tutti”( Il Mulino, 2009), sul periodo precedente ha scritto Francesco Peloso in “La guerra dentro” (Ombre corte , 2008);per una valutazione critica della legge 180 ,Giovanni Jervis e Gilberto Corbellini ,”La razionalità negata” (Bollati Boringhieri,2008); per un lettura all’interno delle istituzioni, Peppe dell’Acqua in “ Non ho l’arma che uccide il leone” ( Stampa Alternativa, 2007 ), Bruno Tagliacozzi e Adriano Pellotta,“ Scene da un manicomio”, (Magi,1998); per la letteratura l’opera di Mario Tobino ma soprattutto “ quella della scrittrice e poetessa Alda Merini,di recente scomparsa; infine per un ’analisi della situazione attuale, Carlo Viganò “Psichiatria non Psichiatria”(Borla,2009) .