Domenica sono stato invitato a parlare ad un incontro pubblico organizzato dalla libreria “Segnalibro” di un albo illustrato “ Mi conti una storia Lolè?” dove il testo di Carmela Orecchia si intreccia con i disegni del figlio di quattro anni .
Durante l’incontro c’è stata la possibilità di poter scambiare con chi è intervenuto pensieri riguardanti l’immaginario dei bambini, la relazione tra genitori e figli e la funzione della fiaba .
L’albo nasce in un ambiente domestico come esperienza di gioco tra madre e figlio per affrontare momenti di vita quotidiana e mostra quanto sia importante prendersi del tempo , soffermarsi a giocare e provare a trasformare i compiti più impegnativi per un bambino ( spesso i momenti di passaggio tra una condizione e l’altra) come l’andare a letto, fare il bagno , uscire di casa oppure accettare la gelosia dei fratelli in una sorta di avventura, un percorso che porta tutti partecipanti a rimettersi in discussione e ad esplorare le emozioni che si provano.
La narrazione condivisa tra adulto e bambino genera un racconto che non e’ solo parola né solo immagine ma che è una compenetrazione tra questi due aspetti che si sviluppano a vicenda e si palleggiano il ritmo del racconto.
È stata la possibilità anche per gli adulti partecipanti di dialogare e trascorrere un momento di riflessione sulla rilevanza e le potenzialità dell’ albo illustrato che vanno oltre la sola lettura perché coinvolge anche la dimensione dell’esperienza e riguarda non solo i bambini, ma anche gli adulti che hanno il coraggio di lasciarsi andare alla fantasia, all’imprevisto, all’inusuale.